E per me cosa significa viaggiare? di Irene Gastaldi

Fin da piccolo, ognuno di noi, esplora ciò che lo circonda; a me, personalmente, la voglia di conoscere non è mai mancata e ancora oggi è così. Il fascino delle cose nuove mi ha sempre incuriosita e non mi sono mai tirata indietro.

Ho tanti hobby, ma la mia passione più grande è viaggiare, verso qualsiasi destinazione.

Secondo me ogni viaggio è un’esperienza che arricchisce la persona e permette di crescere, di aumentare la consapevolezza e di sviluppare le conoscenze come se ogni volta si acquisisse un pezzo in più; ci sono tanti tipi di viaggio (d’avventura, di divertimento, di nozze, di lavoro…) ma a me, personalmente, la parola VIAGGIO ricorda in generale qualcosa di positivo, che fa sognare come il viaggio nella fantasia, infatti tutti noi sogniamo un  viaggio nel posto che ci piace. Allo stesso tempo, però, mi viene in mente la ricerca di una vita migliore, di un posto in cui si sta meglio, di pace; se ci pensiamo bene, infatti, si parla di viaggio già nell’Odissea di Omero.

Penso che ogni meta lasci qualcosa come un insegnamento o grandi emozioni; inoltre, per me, il viaggio è allo stesso tempo piacevole ma altrettanto istruttivo e utile per allargare la visione della mente e per imparare perché, malgrado ci possa sembrare strano, abbiamo molto da imparare anche dai paesi meno sviluppati del nostro.

A me entusiasma l’idea di poter imparare divertendomi, scoprire posti nuovi e conoscere nuove culture, persone, usanze. Il mio sogno è quello di vedere e visitare tutto il mondo nel dettaglio, proprio come i miei genitori e stare finalmente in quei luoghi che vedo sui libri e di cui sento parlare in televisione. Sono consapevole del fatto che ciò richieda tanto tempo però, parallelamente, penso che il limite dell’uomo sia la mancata conoscenza e la noncuranza dei particolari.

Partire può essere per tante ragioni come, per esempio, staccare dalla vita di tutti i giorni per sentirsi liberi ed è proprio così che mi sento quando arrivo alla mia destinazione: spensierata e lontana dalla normalità e dalla realtà quotidiana; infatti viaggiare ha una caratteristica, per me, unica: non si pensa mai alle cose negative, a quello che accade a casa, ai problemi, ma solo a godersi il momento.

Spesso, però, non si viaggia per conoscere ma per le persone a noi lontane; ho tanti amici a distanza ma quasi tutti a pochi chilometri quindi mi capita spesso di incontrarli mentre ci sono persone che, invece, hanno parenti anche dall’altra parte del mondo. Però è anche vero che queste due cose si possono unire dato che viaggiando non si conoscono solo i luoghi bensì anche le persone che lo costituiscono. In sostanza conoscere è arte, una cosa bellissima e indescrivibile nella sua rarità!

Prima di partire sono sempre molto euforica, infatti uno dei miei step preferiti è la preparazione della valigia perché mi proietto già in quella località; poi mi piace organizzare tutto nei minimi dettagli per assicurarmi di provare qualunque cosa e per non perdermi nulla anche perché magari, in quel posto, non tornerò più quindi me lo vivo al massimo nonostante il tempo per scoprire tutte le risorse di una città non basti mai; tra l’altro io sono una ragazza sportiva e alla quale piace provare cose nuove quindi mi organizzo e sperimento tutte le attrazioni presenti.

Per me ogni viaggio è speciale indipendentemente dal luogo dunque, per renderlo indimenticabile, prendo sempre un souvenir che, una volta a casa, magari mesi dopo, mi faccia capire cosa c’è dietro e mi ricordi la causa per la quale ho scelto di prendere proprio quello. Per lo stesso motivo sono molto legata alle immagini perché senza esse, con il passare degli anni, potrei scordarmi di persone o avvenimenti del passato e sarebbe orribile.

Ricordo ancora quando alla scuola elementare portai delle foto della muraglia cinese fatte dai miei genitori durante uno dei loro viaggi e rimasi così contenta nel condividerlo con i miei compagni; proprio per questo mi piacerebbe che un giorno potessero farlo i miei figli.

Qualche anno fa mi è capitato di lasciare un pezzo di cuore in Francia, in particolare a Monaco, dove tornerei altre cento volte; è stato il mio primo viaggio fuori dall’Italia ed ero abbastanza piccola quindi non capivo il francese però mi è rimasto impresso perché mi sono divertita tantissimo, sebbene non stessi proprio al massimo e perché le piccole cose che hanno caratterizzato quella settimana fuori casa mi hanno resa veramente felice. Questa è stata un’esperienza fantastica, una vera e propria avventura, una delle tante. Ricordo che eravamo stati in Liguria per qualche giorno e poi siamo partiti per la Francia soggiornando a Monaco dove abbiamo visitato la parte di città vecchia, il porto, il circuito del Gran Premio di Monaco della Formula 1, il giardino esotico e il meraviglioso palazzo dei Principi di Monaco assistendo anche al famoso cambio della guardia

Svegliarmi, girare tutto il giorno, scattare tante foto, assaggiare il piatto tipico, provare tutte le attività.

Una routine che ripeterei anche ogni giorno!

Per quanto riguarda i trasporti io e la mia famiglia ci siamo sempre trovati bene a viaggiare in treno o in macchina e ammetto che, in realtà, non ho mai preso la nave o l’aereo semplicemente perché non ne abbiamo mai avuto la necessità; sarei molto curiosa di provarli ma per il momento fa ancora parte delle cose da fare.

Non ho un’idea precisa del lavoro che vorrei fare da grande ma non potrei mai rinunciare a viaggiare e mi mancherebbe se me ne privassi in futuro; sento spesso parlare di persone che si sono trasferite all’estero per lavorare e potrebbe essere un buon inizio ma non sarebbe comunque la stessa cosa. Ho scelto una scuola che sfocia nel turismo e mi darebbe molte possibilità di sfruttare le lingue per un lavoro legato ad esso ma per il momento non mi preoccupo perché è una strada ancora lontana.

Sarebbe stupendo poter continuare a coltivare la mia più grande passione in contemporanea alla vita di tutti i giorni… Anche perché si sa, non si smette mai di essere stupiti!