IL VIAGGIO : “Il coraggio di ricominciare” di Anna Ferrero

Per me questo è stato un anno molto particolare, che posso paragonare ad un breve ma intenso viaggio, che mi ha dato l’opportunità di conoscere un’altra parte di me, un tempo durante il quale non ho mai mollato e dove sono riuscita a ritrovare me stessa. Questo è stato l’anno delle difficoltà, della perdita di persone importanti, della paura, dello sconforto, ma è stato anche un periodo che mi ha fatto mettere in gioco, mi ha fatto affrontare le mie più grandi paure e soprattutto che mi ha fatto conoscere persone speciali, che mi hanno aiutato, mi sono state vicine lungo il mio percorso e che hanno creduto in me, prima ancora che lo facessi io stessa.  Il cambiamento è un qualcosa di molto duro e doloroso e, secondo me, ancora di più lo è crescere: è un qualcosa che ci fa paura, ma è inevitabile, perché altrimenti rimaniamo indietro ad aspettare che le cose cambino da sé, senza fare nulla per migliorarle. Da bambina pensavo che crescere volesse dire diventare una persona nuova ed indipendente, libera dai problemi che ogni giorno la vita ci riserva ma, con il passare degli anni, ho capito che il periodo dell’adolescenza, che sto tuttora vivendo, non è assolutamente un sentiero in discesa, ma, al contrario, un cammino un po’ tortuoso, che però ci riserva moltissime sorprese. Durante questa delicata fase della mia vita da quindicenne ho capito, credo per la prima volta, che cosa significhi sentirsi soli, quando invece si ha urgente bisogno di qualcuno con cui parlare e anche sfogarsi un po’ ed è proprio in questi momenti che la solitudine ci coglie sempre impreparati.  In questo periodo difficile io non sono stata in grado di accogliere un’ennesima novità nella mia vita, la quale mi avrebbe scombussolato tutti i piani: affrontare la prima superiore in una scuola da me molto temuta, perché reputata dai miei conoscenti come molto impegnativa e con richieste elevate.  La decisione di iscrivermi ugualmente in questo liceo ha creato in me però molta ansia e paura di poter deludere, in qualche modo, le persone che fino a quel momento mi avevano considerata come una ragazza diligente e responsabile. Così ho affrontato questo anno richiedendo troppi sforzi a me stessa, sia fisici sia mentali, tanto da arrivare alla fine senza più forze. Quest’ansia era arrivata ad un punto tanto elevato da farmi chiudere persino lo stomaco. Terminata la scuola mi comportavo normalmente con i miei compagni di classe, ai quali non ero riuscita a mostrare le mie fragilità e i miei punti deboli, ma al contrario facendo di tutto per apparire ai loro occhi come una ragazza perfetta, mi sono ritrovata, tre giorni dopo la fine dell’anno, ricoverata in ospedale, un luogo tristissimo nel quale ho trascorso quasi tutte le vacanze estive. Ammetto che appena entrata in questo ambiente, l’unica cosa che volevo fare era scappare. Ero circondata da ragazzi con i quali non avevo nulla in comune e dove mi sentivo un’intrusa. Con il passare dei giorni, però, quelle stesse persone sono diventate dei veri compagni di viaggio, i quali mi sono stati vicino sia durante i periodi di sconforto, ma anche nei momenti di vittoria e oggi posso dire che alcuni di questi miei compagni sono stati coloro che mi hanno insegnato a fidarmi un po’ di più del mio cuore. Ogni giorno raggiungevo dei piccoli traguardi e facevo dei piccoli passi, che mi davano la giusta carica per affrontare al meglio la vita e per imparare a viverla a pieno. Riguardo a questo momento delicato della mia vita sono sempre stata molto introversa e infatti non avrei mai pensato di poter riuscire, ora che sto bene, a raccontare un pezzo di questo mio piccolo, ma grande segreto. Però ora sto vivendo un momento molto particolare, siccome è da quasi un anno che non sentivo più sulla mia pelle l’ebbrezza della vita. Se dovessi riassumere in poche parole il mio viaggio, utilizzerei la frase che mi ha accompagnato per tutto il tempo ed è stata l’obiettivo che mi sono posta da raggiungere “Abbi coraggio e sii felice”. Per riuscire ad uscire da questa piccola gabbia, che all’esterno è tutta dorata e attraente, ma è pur sempre una gabbia, non servono delle formule magiche o parole speciali, ma quello che c’è da fare è riuscire a risolvere, accettando l’aiuto di coloro che sono pronti a darti una mano, le cose che fanno più male e, soprattutto, finirla di dire che va tutto bene, siccome, anche se sembrerà strano, ci vuole molto coraggio per riuscire a smettere di star male e soffrire. Da pochi mesi ho intrapreso un nuovo percorso, frequentando il liceo in un altro istituto, qui il clima che ho trovato mi ha dato l’opportunità di far vedere ai miei nuovi compagni un’altra parte di me, la vera parte di me, quella che ho nascosto per tanto tempo, la parte viva, che non vede l’ora di vivere ogni istante della vita come un dono prezioso. In questo luogo ho conosciuto compagni speciali che mi hanno accolta fin dal primo giorno e ho trovato un ambiente umano e accogliente, che ogni giorno mi permette di vivere in serenità, mostrando il meglio di me. In questi mesi ho capito che da questa esperienza si possono imparare molte cose: imparare a dire di no, a non fare sempre il sorriso quando siamo tristi, accettare che le cose passate non si possono migliorare o cambiare e che soprattutto la vita è una sola e non bisogna stare seduti come degli spettatori ad osservare quello che fanno gli altri, ma che noi dobbiamo essere i principali protagonisti della nostra vita. Ho capito anche che il cambiamento è bello, anzi, il cambiamento è tutto, ho scoperto di avere un sogno, delle ambizioni, che sto cercando in tutti i modi di raggiungere, lavorando sodo. Posso concludere dicendo semplicemente di dover imparare ancora molto dalla vita dato che, anche se tutto ora ha riiniziato a girare per il verso giusto, la strada da percorrere è ancora lunga, ma posso dire di aver finalmente imparato a voler bene anche un po’ a me stessa.